LA GUARDIANA DELLE OCHE

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La Guardiana delle Oche

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LA GUARDIANA DELLE OCHE

Adattamento di Sarah Paoletti dall’originale dei Fratelli Grimm

Con: Sarah Paoletti, Massimiliano Angioni, Laura Cairoli, Francesco Saitta, Simone Paci

Scene: Juan Amago

Costumi: Laura Cairoli

Regia: Ester Montalto


ETÀ CONSIGLIATA: dai 4/5 anni


”Una guardiana delle oche, ecco cosa sono ora. Eppure sono una principessa, ma una perfida fantesca mi ha costretto a spogliarmi delle mie vesti regali, e ha usurpato il mio posto presso il mio sposo,ma poiché non voglio recare dispiacere e disturbo a nessuno me ne staro’ qui con le mie oche. Forse cosi’ gli altri mi accetteranno¨


Si parla di bullismo quando qualcuno si comporta ripetutamente in modo prepotente e aggressivo con un altro. Nell’atto bullistico non si contano, però, solo due figure,  vittima e bullo,ma molte di più: c’e’ l’aiutante che e’ quello che spalleggia il bullo,il sostenitore che rimane a guardare e spesso ride,l’esterno che invece non guarda e passa oltre e poi il difensore, che al contrario sceglie di difendere la vittima. Tutti questi personaggi li ritroviamo nella fiaba dei fratelli Grimm da cui siamo partiti per analizzare il fenomeno del bullismo. La principessa,la fantesca,il cavallo Falada difensore,Le Oche,sostenitrici ed aiutanti ed infine il Re,che rappresenta la figura dell’adulto,l’unica di cui ci si puo’ fidare e a cui e’ importante ricorrere quando si e’ vittima di atti di bullismo. Ad accomunare bulli e vittime  e’ soprattutto una forte difficolta’ a vivere le emozioni spiacevoli. Entrambi pensano che queste emozioni debbano essere evitate il più possibile e giustificano per questo mezzi davvero pesanti. La vittima trova più accettabile subire ogni prepotenza, che sentirsi allontanato, e il bullo pensa sia giusto attaccare qualcuno, piuttosto che sentirsi inferiore all’altro. E’ necessario allora che vittime e bulli comprendano che ognuno di noi vive emozioni spiacevoli, e che ognuno di noi, dopo un pianto o un momento di malinconia, può tornare infine a sorridere.

Una fiaba classica che ci permette di parlare di bullismo pur conservando la magia e il divertimento tipico delle fiabe.